Regione Toscana
norma

 
MINISTERO DELL'INTERNO DIPARTIMENTO PER LE LIBERTA' CIVILI E L'IMMIGRAZIONE  
 
CIRCOLARE 2 aprile 2009, n. 5
  Oggetto: Consigli territoriali per l'immigrazione.  
 


 
  urn:nir:ministero.interno;dipartimento.liberta.civili.immigrazione:circolare:2009-04-02;5

Sigg. Prefetti Loro Sedi

Sig. Commissario del Governo per la Provincia autonoma di Trento

Sig. Commissario del Governo per la Provincia autonoma di Bolzano

Sig. presidente della Regione Valle d'Aosta - Aosta

e, per conoscenza, Gabinetto del Ministro - Sede


 

Il ruolo dei Consigli Territoriali per l'immigrazione nell'elaborazione e attuazione delle politiche per l'immigrazione sul territorio è oramai, a dieci anni dalla loro istituzione, una consapevolezza acquisita da parte di tutti gli attori del fenomeno migratorio.

Durante tal decennio, l'immigrazione, come evidenziato da tutti gli indicatori a disposizione, quelli demografici come quelli socio-economici e culturali, è diventata un fenomeno strutturale che è, e probabilmente resterà per molti anni, strategico ed essenziale sia come fattore di sviluppo dell'economia del Paese, sia per attenuare gli aspetti negativi dell'invecchiamento della popolazione che, come noto, tocca punte allarmanti.

Un'immigrazione con queste caratteristiche è destinata a incidere sempre più in profondità sulla società, apportando benefici, ma determinando anche nuov problemi.

Ciò comporta, per coloro che detengono le leve delle politiche migratorie, la necessità di analizzare attentamente le ricadute che il fenomeno esplica nelle varie realtà a tutti i livelli e di promuovere, unitamente al mondo del privato sociale, azioni sempre più incisive sul versante dell'accoglienza, dell'integrazione e della coesione sociale, da coniugare con le nostre regole di convivenza.

Si tratta, in altre parole, di definire i contorni e i pilastri fondanti di questa società in trasformazione, in modo da guidarne l'evoluzione verso modelli rispettosi delle nostre regole di convivenza, della nostra storia e delle nostre tradizioni.

A livello locale il monitoraggio e il "governo" del fenomeno sono compiti che coinvolgono in pieno il Prefetto, qule rappresentante dello Stato sul territorio e i Consigli territoriali per l'immigrazione, quali sedi ideali, anche in virtù della lorfo composizione, per l'impulso, il coordinamento e il supporto delle istituzioni interessate, attraverso una preziosa opera di mediazione della pluraliutà di interessi di istanze emergenti con specifiche caratteristiche sul territorio.

L'impegno dei Consigli territoriali può indirizzarsi nel sostegno concreto di iniziative ad immediato impatto sociale, nonchè nella ricerca di soluzioni pratiche atte a superare le criticità e a mitigare le condizioni che, in singoli contesti vulnerabili, favoriscono la devianza o che, per le oggettive difficoltà di convivenza tra cittadini e stranieri, creano un terreno favorevole all'insorgere di un diffuso malessere sociale.

Si segnalano, a titolo indicativo, i settori che appaiono di primaria importanza sotto i profili considerati, e che hano già proficuamente formato oggetto dell'attività di alcuni Consigli territoriali:

1) - ricerca di soluzioni urbanistiche tte a creare le condizioni per una pacifica convivenza, con particolare riguardo alle grandi aree metropolitane, ai contesti ad alta densità abitativa ed alle periferie urbane;

- elaborazione di progetti indirizzati all'individuazione di soluzioni abitative adeguate per gli stranieri, da cui dipende la possibilità concreta di raggiungere un sufficiente grado di stabilità ed integrazione;

- promozione dell'accesso al credito agevolato;

- studio preventivo in ordine ai luoghi da adibire a centri di incontro e di culto per le popolazioni presenti sul teritorio;

- rafforzamento dei servizi che dovessero risultare, a causa della maggiore densità della popolazione, insufficienti, tenendo conto della crescente presenza di nuclei familiari e di minori;

- ricerca di strumenti atti ad individuare precocemente l'insorgere di condizioni di marginalità potenzialmente in grado di pregiudicare gli obiettivi di integrazione e coesione sociale;

2) messa in atto di progetti tendenti a fare incontrare la domanda e l'offerta di lavoro, in particolare indirizzati all'analisi approfondita dell'offerta, con conseguenti mirate iniziative di formazione professionale, in rado di offrire agli stranieri concrete opportunità lavorative;

3) potenziamento delle iniziative dirette non solo alla conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri, ma anche all'educazione civica, per la migliore acquisizione dei principi della legislazione italiana, dei diritti garantiti, così come delle regole di civile convivenza e dei doveri da rispettare per il conseguimento di condizioni di tranquillità e sicurezza sociale;

4) rafforzamento di un'efficace azione di comunicazione, attraverso canali di informazione e documentazione non solo a favore degli immigrati e tendenti alla loro migliore integrazione, ma indirizzati a tutta la cittadinanza, onde favorire la più completa e corretta conoscenza del fenomeno migratorio, della legislazione italiana ed europea in materia, delle iniziative adottate e del contributo indispensabile che la presenza degli stranieri fornisce alla nostra società ed economia.

5) promozione di un'attività di mediazione tendente a dare voce, nell'ambito dei Consigli territoriali, non solo alle aspettative ed istanze degli stranieri, al fine di favorirne, attraverso la propositiva partecipazione alla gestione della politica migratoria , un iù alto grado di inclusione sociale, ma anche a quelle dei cittadini italiani in merito ad aspetti di quella politica che incidano su ambiti ritenuti sensibili;

6) ricerca di nuove soluzioni da destinare all'accoglienza degli stranieri, nelle more della definizione del loro status giuridico sul teritorio, e previsione o rafforzamento, nell'ambito della programmazione territoriale dei servizi sociali, di specifici ambiti che rispondano alle esigenze della popolazione straniera ed in particolare delle relative categorie vulnerabili.

Un tema di sicuro interesse dei Consigli territoriali è quello degli episodi di intolleranza che si dovessero manifestare nell'ambito territoriale di competenza, dei quali occorre analizzare la portata oggettiva, la modalità, le possibili cause; occorre, in latre parole, studiare, a partire dal clima di diffidenza o insofferenza che l'immigrazione alimenta, l'impatto che la stessa è suscettibile di produrre in talune realtà territoriali, alterandone l'equilibrio.

Non va sottovalutato, in proposito, l'allarme sociale generato dagli episodi di cronaca coinvolgenti cittadini stranieri che hanno scandito gli ultimi mesi, così come la riflessione pubblica che ne è scaturita, sebbene gli stessi non rendano conto del positivo modello di integrazione che si sta progressivamente realizzando nel paese.

Un'altra delicata problematica con cui i Consigli territoriali saranno destinati a confrontarsi in futuro è quella dei minori stranieri il cui numero è in costante crescita.

Tale tematica, su cui è altissima l'attenzione di questo Dipartimento, che si è fatto parte attiva per individuare, con il coinvolgimento delle altre Amministrazioni interessate, soluzioni sollecite ed adeguate, rappresenta evidentemente una priorità per i Consigli, che sono chiamati alla più attenta riflessione sulle politiche ed iniziative da intraprendere a favore di una cateoria di soggetti al tempo stesso vulnerabile, meritevole quindi di ogni sforzo nell'accoglienza ed assistenza, ma anche cruciale in termini di integrazione, in quanto i giovani rappresentano la speranza dfi un domani migliore per i loro Paesi, così come per il nostro.

In proposito si richiama il contenuto della recente circolare dell'Onorevole Sig. Ministro in data 13 febbraio u.s., con particolare riferimento alla necessità di istituire all'interno dei Consigli Territoriali, con la massima sollecitudine, apposite sezioni dedicate ai minori, qualora non già istituite, con il compito di assicurare la piena tutela dei diritt spettanti.

Si ribadisce, infine, l'importanza per i Consigli territoriali di utilizzare gli strumenti di finanziamento complementari, nazionali e comunitari, per la promozione attiva delle progettualità e degliinterventiprogrammati,usufruendo appieno della politica attuata a loro favore da questo Dipartimento.

Significativa, in tale direzione, è l'azione che, per il 2007-2008, ha affidato ai Consigli territoriali la possibilità di proporre progetti per l'inclusione sociale da finanziare con il Fondo lire U.N.R.R.A.

Con tale Fondo sono già stati finanziati, con 10 milioni di euro nel 2007 e con 7 milioni di euro nel 2008, progetti che consentiranno ai Comuni, alle Province e alle associazioni di realizzare strutture sanitarie, abitative e servizi di intervento sociale e di orientamento professionale.

Altrettanto importante è il ruolo che è stato disegnato per i Consigli territoriali nella programmazione pluriennale e annuale predisposta per l'utilizzazione del Fondo per l'integrazione, istituito dall'Unione europea per finanziare le iniziative dei paesi membri dirette a sostenere il processo d'inclusione sociale dei cittadini dei Paesi Terzi.

Nello scorso mese di febbraio sono stati pubblicati nella Gazetta Ufficiale i decreti con cui, relativamente agli anni 2007 e 2008, questo Dipartimento, da un lato, ha ripartito le risorse del citato Fondo europeo tra "Progetti nazionali" e "progetti a valenza teritoriale" dall'altro, ha adottato sei avvisi pubblici per la presentazione da parte degli enti interessati (Province, Comuni, Università, organizzazioni non governative o intergovernative e associazioni) degli stessi progetti "a valenza territoriale".

La valutazione dei progetti presentati (circa settecento) è stata già avviata e, nell'ambito di essa, saranno tenuti in debita considerazione i pareri espressi dai Consigli territoriali sul grado di rispondenza dei medesimi alle concrete esigenze emergenti dal territorio.

Sui temi appena illustrati, che costituiscono parte integrante delle politiche necessarie a rendere i flussi migratori sostenibili per il Paese, appare opportuno sollecitare un rinnovato impegno di iniziativa e di impulso da parte delle SS.LL., ribadendo la necessità di sostenere con forza la centralità dei Consigli territoriali per l'immigrazione nella missione delle Prefetture - Uffici territoriali del Governo.

 

Il Capo del Dipartimento Morcone