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MINISTERO DELLA SOLIDARIETA' SOCIALE  
DIRETTIVA 3 agosto 2007
  Individuazione degli obiettivi generali, delle priorità finanziabili e delle linee guida generali in ordine alle modalità di utilizzo del Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati.  
 
  Vigente al 20/01/2018 


 
  urn:nir:ministero.solidarieta.sociale:direttiva:2007-08-03;nir-1

 

IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA' SOCIALE di concerto con IL MINISTRO PER I DIRITTI E LE PARI OPPORTUNITA'

VISTO il decreto legislativo 30.7.1999, n. 300  e successive modificazioni e integrazioni;

VISTO il decreto legislativo 30.3.2001, n. 165  e successive modificazioni e integrazioni;

VISTO l' articolo 3 della legge 14.1.1994, n 20  ;

VISTO il decreto legislativo 25.7.1998, n. 286  , e successive modificazioni ed integrazioni recante il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero;

VISTO il decreto legislativo 9.7.2003, n. 215  , recante attuazione della direttiva 2000/43/CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica;

VISTA la legge 27.12.2006, n. 296  , recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007) e, segnatamente, l'art. 1 commi 1267 e 1268;

VISTA la legge 27.12.2006, n. 298  , recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2007 e il bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009;

VISTO il decreto del 29 dicembre 2006 con il quale il Ministro dell'economia e delle finanze ha provveduto alla ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base relative al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2006;

VISTA la direttiva generale per l'azione amministrativa e la gestione per l'anno 2007 emanata dal Ministro della solidarietà sociale in data 13.2.2007;

RITENUTO di dover procedere alla definizione dei criteri generali relativi all'utilizzo delle risorse finanziarie assegnate, per il corrente anno, al Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati;

EMANANO

per l'anno 2007 la seguente direttiva recante l'individuazione degli obiettivi generali, delle priorità finanziabili e delle linee guida generali in ordine alle modalità di utilizzo del Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati di cui all'art. 1, commi 1267 e 1268 della legge 27.12.2006 n. 296  (legge finanziaria 2007).

Premessa

La società italiana si configura sempre più alla stregua di una società multietnica, all'interno della quale convivono persone provenienti da diverse nazioni, ed il fenomeno migratorio si pone come elemento di pregnante significatività, per dimensioni, crescita e struttura generazionale. Alla data dell'1.1.2006, secondo fonti ISTAT, gli stranieri residenti in Italia ammontano a 2.670.514 unità, con un incremento dell'11,25% rispetto all'anno precedente. L'aumento delle presenze è riconducibile, oltre agli ingressi per motivi di lavoro, anche ai ricongiungimenti familiari, che hanno assorbito il 27,6% del totale dei permessi di soggiorno rilasciati nel 2005. Si tratta di un dato che testimonia l'evoluzione della presenza immigrata in Italia, Paese che non viene più percepito come zona di transito verso altre mete, ma come territorio nel quale insediarsi in maniera sempre più stabile. Una conferma di questa evoluzione si riscontra anche nella crescente presenza di giovani immigrati di seconda generazione: difatti, nell'ultimo decennio, si è passati dagli 8.000 nati da famiglie straniere nel 1994 ai 51.971 nati nel 2005. Tale evoluzione demografica trova una significativa conseguenza nel dato relativo alla presenza delle donne immigrate, che coprono il 49,4% del totale, pari a 1.319.926 unità, nonché nel numero degli alunni stranieri iscritti per l'anno scolastico 2005-2006, pari a circa 430.000 unità, corrispondenti al 5% della popolazione scolastica complessiva. Negli ultimi anni è andata crescendo anche la presenza di Rom, Sinti e Camminanti che vivono in Italia, circa 140 mila, concentrati maggionnente nelle aree metropolitane di Roma, Napoli, Firenze, Torino e Milano. Alla luce dell'evoluzione del fenomeno migratorio, si impone la necessità di approntare interventi integrati che, ispirati ad una logica non meramente emergenziale, coinvolgano i diversi aspetti della vita sociale e siano pertanto in grado di favorire i processi di inclusione destinati al migliore inserimento possibile dei cittadini migranti nella società d'accoglienza.

1. AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO

Al fine di favorire l'inclusione sociale degli immigrati e delle loro famiglie, per l'anno 2007, si individuano le seguenti aree di intervento:

1) Sostegno all'accesso all'alloggio

Gli immigrati sono esposti a fenomeni di marginalità abitativa, nonché di discriminazione, che rendono problematico l'accesso ad un mercato abitativo che in Italia, negli ultimi anni è divenuto particolarmente oneroso.

Il "problema casa" degli immigrati presenta peculiarità tali da giustificare, a parità di condizioni con la popolazione italiana, interventi diversificati e aggiuntivi. Aumentano le domande di soluzioni abitative stabili ed idonee, aumenta il numero delle famiglie immigrate che chiedono contributi economici per sostenere i costi delle locazioni, aumentano gli sfratti esecutivi, diminuisce la disponibilità di alloggi residenziali pubblici.

Uno dei fattori all'origine della descritta situazione che incide maggiormente sugli immigrati, come risulta dalle indagini condotte sul tema, è rappresentato dalla discriminazione. Alle difficoltà che incontrano alcune fasce deboli della popolazione italiana nel trovare abitazioni a prezzi accessibili, si aggiungono discriminazioni, pregiudizi e stereotipi nel mercato dell'affitto privato italiano, al quale ricorre la maggioranza degli immigrati presenti in Italia.

In tale contesto, le popolazioni Rom, Sinti e Camminanti, sono maggiormente esposte a fenomeni di marginalità abitativa. Alla carenza dell'offerta abitativa adeguata che superi i "campi nomadi" si sommano infatti, per queste persone, anche i più gravi fenomeni di discriminazione, che rendono l'accesso al costoso mercato dell'affitto ulteriomiente difficile.

Affinché le risposte siano sempre più efficaci occorre che le istituzioni pubbliche, gli enti locali e il terzo settore continuino con la messa in atto di pratiche di collaborazione come è avvenuto negli ultimi anni sia per aumentare l'offerta abitativa sia per il contrasto di tutte le forme di discriminazioni inerenti l'accesso all'alloggio.

2) Accoglienza degli alunni stranieri

L'accresciuta presenza degli alunni stranieri nelle scuole italiane comporta nuove istanze cui dare risposta in merito alla partecipazione al percorso di istruzione degli alunni medesimi, con il necessario coinvolgimento delle famiglie di appartenenza. La scuola rappresenta inoltre il principale agente di integrazione culturale, in maniera diretta verso gli alunni ma anche verso le loro famiglie. Esiste tuttavia un divario crescente fra i tassi di promozione degli allievi di genitori migranti e di quelli italiani nell'avanzamento del percorso scolastico dalla scuola primaria alla secondaria di Il" grado, dove, mediamente, circa il 25% degli alunni stranieri non consegue la promozione, con tassi di insuccesso particolarmente spiccati negli istituti professionali. Si segnala inoltre un crescente numero di casi di bullismo nei confronti di giovani studenti stranieri, vittime di una intolleranza crescente nei confronti della diversità che si manifesta soprattutto nelle scuole. Da ciò emerge la necessita di realizzare interventi mirati non solo alla promozione dell'accesso all'istruzione ma anche alla rimozione di ogni ostacolo al positivo inserimento scolastico, al rafforzamento delle competenze e alla riduzione della dispersione scolastica degli alunni di genitori migranti anche attraverso il pieno coinvolgimento delle loro famiglie nel percorso di orientamento scolastico. Specifici interventi saranno destinati alle comunità prive di territorio: Rom, Sinti e Camminanti, maggiormente bisognose di iniziative mirate all'avvicinamento degli alunni e delle famiglie alle istituzione scolastiche, in quanto, come noto, estremamente bassa è la frequentazione scolastica di queste comunità.

3) Tutela dei minori stranieri non accompagnati

Altro aspetto specifico e particolarmente complesso del fenomeno migratorio è costituito dalla rilevante presenza di minori stranieri non accompagnati sul territorio italiano. l dati in possesso del Comitato per i minori stranieri indicano, al febbraio 2007, una presenza di circa 6.000 unità: alla consistenza numerica, che rimane pressoché costante nel corso degli anni, si va associando, negli anni più recenti, una diversificazione significativa dei Paesi di provenienza dei minori in parola. Tale assunto rende necessario il potenziamento dei meccanismi di protezione e di tutela dei minori, che in ragione proprio della loro età, costituiscono una fascia debole della popolazione immigrata, a forte rischio di marginalità e di clandestinità. La conseguenza di tutto ciò è la maggiore esposizione degli stessi a diventare vittime delle organizzazioni criminali. In tale prospettiva, occorre potenziare il funzionamento del Comitato per i minori stranieri, anche attraverso forme di coordinamento tra l'azione di questultimo e le istituzioni, in particolare gli enti locali che sono impegnati nell'accoglienza dei minori, nonché - per le fattispecie di minori riconosciuti come vittime di tratta - la Commissione interministeriale per l'attuazione dell'art. 18 t.u. immigrazione. A tal fine è necessario realizzare un programma nazionale per i minori stranieri non accompagnati, che operi negli ambiti dell'accoglienza e dei percorsi di integrazione sociale.

4) Valorizzazione delle seconde generaziani di stranieri

A differenza delle prime generazioni di migranti, i figli di migranti nati in Italia o giunti nel nostro paese nei primi anni di vita, cosiddette "seconde generazioni", maturano aspettative, modi di vita, competenze e valori simili a quelli della popolazione autoctona, presentando tuttavia alcune specificità e problematiche. l principali disagi relativi a queste fasce di cittadini riguardano: i processi di costruzione identitaria; i fallimenti scolastici; la marginalità occupazionale; il carico derivante dal dovere di contribuire con il proprio lavoro all'attività economica della famiglia; gli atteggiamenti di discriminazione su base etnica da parte della popolazione autoctona e tra gruppi diversi di origine immigrata. Appare perciò necessario creare percorsi di inclusione sociale di questi giovani anche valorizzando le nuove forme identitarie e culturali di cui sono portatori, e favorire la creazione di forme di dialogo non soltanto interculturale tra giovani ma anche intergenerazionale, tra immigrati di prima e seconda generazione.

5)Tutela delle donne immigrate a rischio di marginalità sociale

La crescita della presenza delle donne immigrate sul territorio nazionale, arrivata negli ultimi anni al tetto del 49.4% del totale degli stranieri residenti, manifesta la necessità di approntare specifichi interventi volti a prevenire quei fenomeni di marginalità sociale e di discriminazione di cui spesso le donne immigrate sono vittime, anche grazie alla creazione di percorsi di inclusione sociale finalizzati a prevenire situazioni di isolamento e/o di sfruttamento. E' necessario difatti scardinare con interventi mirati i fattori strutturali che determinano la discriminazione multipla che vittimizza le donne spesso a causa di una condizione di vulnerabilità amplificata dai fattori di razza, etnia, cultura, religione o età. Inoltre le donne migranti sono maggiormente esposte a forme di violenza e molestie in famiglia e sul lavoro, sia perché dipendenti economicamente e giuridicamente dai loro coniugi o padri (ricongiungimenti del lavoro per familiari) o dal datore di lavoro (come ad esempio le collaboratrici domestiche). Occorre quindi realizzare misure dirette a promuovere l'istruzione, la formazione, l'orientamento e l'inserimento nel mondo sostenere percorsi di autonomia sociale ed economica Raccogliendo poi le indicazioni provenienti dalla Unione europea, appare necessario infine, promuovere campagne di informazione finalizzate a prevenire ed evitare pratiche e forme di costrizione psicologica e fisica come i matrimoni forzati o concordati e i delitti d'onore, e favorire per le donne immigrate un accesso incondizionato perfino prioritario, all'educazione e alla formazione linguistica.

6) Diffusione della lingua e della cultura italiana

La conoscenza della lingua e della cultura italiana, nonché dell'educazione civica di base, rappresenta un passaggio essenziale per agevolare il processo di inclusione nella società di accoglienza: la mancanza di un'adeguata conoscenza è il fattore che determina infatti in misura maggiore la marginalità sociale e l'isolamento dei cittadini migranti, Una componente della popolazione immigrata particolarmente esposta a tale rischio è quella femminile, (secondo lstat- censimento del 2001, sono oltre 146.165 le donne straniere prive di qualsiasi titolo di studio e 30.100 donne che non sanno né scrivere né leggere), in ordine alla quale si ravvisa l'esigenza di implementare specifici interventi, che tengano anche conto delle esigenze delle destinatarie, organizzando, ad esempio, i corsi in orari adeguati per varie categorie di utenza (mamme, lavoratrici domestiche; lavoratrici nei servizi, ecc...) e vari bisogni (alfabetizzazione; qualificazione professionale, ecc.). Appare inoltre necessario diffondere la conoscenza della lingua italiana anche nei Paesi di origine dei migranti, per favorire al massimo il positivo inserimento di coloro che aspirano a fare ingresso nello Stato italiano. Sfruttando i moderni mezzi di comunicazione, potranno essere diffusi corsi di lingua italiana che facilitino il raggiungimento di una conoscenza di base utile per l'ingresso e l'integrazione nella società di accoglienza. Per la realizzazione degli interventi ci si avvarrà della pregressa esperienza derivante dai recenti accordi di programma stipulati dal Ministero con le Regioni e le Province autonome. Tale esperienza, caratterizzata da un'alta positività, costituisce una futile base di partenza per gli interventi da programmarsi che vedranno coinvolti anche enti ed associazioni del terzo settore la cui esperienza acquisita nel tempo è significativa. Sfruttando i moderni e vari mezzi di comunicazione , potranno anche essere diffusi corsi di lingua italiana che facilitino il raggiungimento di una conoscenza di base utile per l'ingresso e l'integrazione nella società di accoglienza.

7) Diffusione della conoscenza della Costituzione italiana, dell'ordinamento giuridico nazionale e dei percorsi di inclusione sociale.

La creazione di percorsi di inclusione sociale per gli immigrati non può prescindere dalla diffusione della conoscenza della costituzione e dell'ordinamento giuridico italiano, essenziale sia per una maggiore consapevolezza dei diritti e dei doveri di cui sono titolari i cittadini extracomunitari che per una migliore conoscenza del fenomeno migratorio da parte dei cittadini italiani, ponendo così le basi per la creazione di un dialogo interculturale effettivo e consapevole. La diffusione delle informazioni relative ai percorsi di inclusione sociale attuati nel nostro ordinamento e la pubblicizzazione, attraverso mass-media, delle modalità di accesso e degli obiettivi degli interventi in parola potranno favorire una più ampia partecipazione degli immigrati, oltre che il raggiungimento dei risultati attesi.

2. OBIETTIVI, LINEE DI ATTIVITA' FINANZIABILI, DESTINATARI DEGLI INTERVENTI, TIPOLOGIE DEI SOGGETTI PROPONENTI E RIPARTIZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE

Per ciascuna delle aree prioritarie di intervento, sono individuati, nella tabella seguente, gli elementi di cui al presente capoverso. Il Ministero della Solidarietà Sociale si avvarrà, ai sensi dell' art. 7 terdecies della L. 43/2005  , di Italia Lavoro s.p.a. per le attività di cui al successivo capoverso n. 3.

Aree prioritarie di intervento Obiettivi Linee di attività finanziabili Destinatari Proponenti Risorse finanziarie disponibili
Sostegno all'accesso all'alloggioPrevenire i fenomeni di marginalità abitativa e di discriminazione che precludono o ostacolano l'accesso all'abitazione1. creazione di strutture di accoglienza destinate ad ospitare gli stranieri temporaneamente impossibilitati a provvedere autonomamante alle proprie esigenze alloggiative anche per motivi di salute; 2. azioni congiunte pubblico-privato per la gestione e l'accesso in alloggi da destinare in locazione; 3.iniziative di informazione, assistenza ed orientamento finalizzate al reperimento di abitazioni in locazione e alla risoluzione dei conflitti in ambito condominiale e di quartiere; 4. sostegno a progetti sperimentali per la creazione di alloggi attraverso le forme di auto recupero o autocostruzione di unità immobiliari da destinare alla residenza.Cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti sul territorio italiano Regioni e Province autonome e loro enti strumentali; enti e associazioni iscritte alla prima sezione del registro di cui agli artt. 52 e ss. del DPR 394/99  e successive modificazioni ed integrazioni; enti ed associazioni iscritti al registro di cui all' art. 6 del D.Lgs. 215/2003  ; organizzazioni di imprenditori e datori di lavoro e di lavoratori. I soggetti suindicati possono formulare le proposte progettuali in forma singola, ovvero in partenariato. Euro 20.000.000,00 (di cui 3.000.000,00 destinati ad interventi in favore delle comunità prive di territorio Rom, Sinti e Camminanti, con particolare riferimento alle aree metropolitane di Roma, Padova, Torino e Milano)
Accoglienza degli alunni stranieriFacilitare i percorsi di inserimento ed orientamento scolastico degli alunni stranieri e facilitare il rapporto tra le famiglie e le istituzioni scolastiche1. interventi di accoglienza degli alunni stranieri di recente immigrazione, anche attraverso l'impiego dei mediatori culturali, per favorire il positivo inserimento ed orientamento nel percorso scolastico; 2. interventi che coinvolgono i genitori e le famiglie migranti nelle attività della scuola e nell'orientamento scolastico degli alunni; 3. interventi di sensibilizzazione finalizzati al contrasto dei fenomeni discriminatori e di bullismo nonchè al rispetto delle diversità ed al dialogo interculturale tra famiglie italiane e straniere.Alunni italiani e stranieri presenti sul territorio italiano e loro famiglie Enti ed associazioni iscritte alla prima sezione del registro di cui agli artt.52 e ss. del DPR 394/99  e successive modificazioni ed integrazioni; enti ed associazioni iscritti al registro di cui all' art. 6 del D.Lgs. 215/2003  . I soggetti suindicati possono formulare le proposte progettuali in forma singola, ovvero in partenariato. Euro 2.000.000,00 (di cui 1.000.000,00 destinati ad interventi in favore delle comunità prive di territorio Rom, Sinti e Camminanti, con particolare riferimento alle aree metropolitane di Roma, Bologna, Napoli, Firenze e Milano)
Tutela dei minori stranieri non accompagnatiTutelare ed integrare il minore non accompagnato affinchè al compimento della maggiore età sia evitata la condizione di clandestinità 1. censimento e monitoraggio delle presenze sul territorio finalizzati all'implementazione di una banca dati individuale che permetta di ricostruire il percorso del minore; 2. assistenza e tutela del minore con l'ausilio di psicologi, assistenti sociali o mediatori culurali; 3. specifici programmi di istruzione e formazione professionale nonchè di assistenza all'inserimento nel modo del lavoro.Minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio dello stato italianoANCIEuro 10.000.000,00
Valorizzazione delle seconde generazioniPromuovere percorsi di inclusione sociale al fine di favorire il riconoscimento delle diverse identità culurali (emergenti e di origine)1. Programmi di sostegno alla produzione culturale dei giovani di seconda generazione nei vari settori: artistico, musicale, narrativo, cinematografico, ecc...2. affiancamento nel percorso scolastico nei suoi vari gradi, anche attraverso l'ausilio di mediatori culturali; 3. creazione di momenti d'incontro e dialogo interculturale, anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie dei giovani.Seconde generazioni di stranieri e loro famiglie Enti locali e loro enti strumentali; Enti ed associazioni iscritte alla prima sezione del registro di cui agli artt. 52 e ss. del DPR 394/99  e successive modificazioni ed integrazioni; enti ed associazioni iscritti al registro di cui all' art. 6 del D.Lgs. 215/2003  ; I soggetti suindicati possono formulare le proposte progettuali in forma singola, ovvero in partenariato. Euro 1.500.000,00
Tutela delle donne immigrate a rischio di marginalità socialePrevenzione dei fenomeni di emarginazione sociale di sfruttamento di discriminazione multipla1. programmi che favoriscono l'accesso ai servizi pubblici anche attraverso l'ausilio di mediatori culturali; 2. creazione di percorsi di emersione delle donne emarginate anche attraverso la formazione, l'orientamento e l'inserimento lavorativo; 3.interventi di accoglienza presso strutture destinate donne in condizioni di disagio economico e/o sociale.Donne immigrate in condizioni di disagio economico e/o sociale presenti sul territorio dello Stato italiano Enti ed associazioni iscritte alla prima sezione del registro di cui agli artt. 52 e ss. del DPR 394/99  e successive modificazioni ed integrazioni; enti ed associazioni iscritti al registro di cui all' art. 6 del D.Lgs. 215/2003  ; I soggetti suindicati possono formulare le proposte progettuali in forma singola, ovvero in partenariato. Euro 2.500.000,00
Diffusione della lingua e della cultura italianaPromuovere la conoscenza della lingua e cultura italiana, nonchè dell'educazione civica di base, al fine di agevolare l'inserimento degli immigrati nella società italiana e la sua partecipazione sociale.1. realizzazione di programmi sulla lingua e la cultura italiana veicolati attraverso canali del concessionario del servizio pubblico radiotelevisivo; 2. specifici interventi diretti all'apprendimento della lingua italianada parte degli adulti con particolare riguardo alle donne immigrate.Cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti sul territorio italiano e cittadini extracomunitari presenti nei paesi d'origine Regioni, enti e associazioni iscritte alla prima sezione del registro di cui agli artt. 52 e ss. del DPR 394/99  e successive modificazioni ed integrazioni; enti ed associazioni iscritti al registro di cui all' art. 6 del D.Lgs. 215/2003  ; I soggetti suindicati possono formulare le proposte progettuali in forma singola, ovvero in partenariato. Euro 10.500.000,00
Diffusione della conoscenza della costituzione e dell'ordinamento giuridico nazionale dei percorsi di inclusione socialePromuovere la conoscenza dell'ordinamento italiano per la creazione di un dialogo interculturale. Diffondere le informazioni relative alle opportunità di inclusione sociale.1. realizzazione di una campagna informativa sui principi fondamentali della costituzione, nonchè sulla normativa in materia di immigrazione e sulla tutela contro la discriminazione su base etnica e razziale; 2. diffusione delle informazioni relative ai percorsi di inclusione sociale.Cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti sul territorio italiano Soggetti di cui all'art. 34 del D.Lgs . n. 163/2006. Enti ed associazioni iscritte alla prima sezione del registro di cui agli artt. 52 e ss. del DPR 394/99  e successive modificazioni ed integrazioni; enti ed associazioni iscritti al registro di cui all' art. 6 del D.Lgs. 215/2003  ; I soggetti suindicati possono formulare le proposte progettuali in forma singola, ovvero in partenariato. Euro 2.000.000,00

Ove le risorse finanziarie allocate per un'area prioritaria di intervento non possano essere integralmente utilizzate, in ragione del numero dei progetti finanziabili, con successiva direttiva si potrà procedere alla riattribuzione dei fondi inutilizzati ad altre aree prioritarie.

3. ASSISTENZA TECNICA

Un importo di € 1.500.000,00 e destinato al finanziamento delle attività di supporto al Ministero della solidarietà sociale, con specifico riguardo alle azioni di gestione, monitoraggio e valutazione.

4. INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI ATTUATORI DEGLI INTERVENTI

Con successivi atti amministrativi del Direttore generale dell'immigrazione del Ministero della solidarietà sociale, in attuazione della presente direttiva, saranno attivate le procedure finalizzate all'individuazione dei soggetti attuatori degli interventi finanziabili attraverso le risorse del fondo in argomento. Ove la scelta dei soggetti esecutori avvenga tramite procedure di evidenza pubblica, la valutazione delle proposte progettuali sarà demandata ad una o più commissioni all'uopo costituite con decreto del Direttore generale dell'immigrazione e composte da rappresentanti del Ministero della solidarietà sociale e del Dipartimento per i diritti e le pari opportunità. La valutazione medesima sarà compiuta sulla base di criteri predeterminati nell'atto di avvio della procedura di scelta (bando di gara, avviso pubblico).

5. CONTROLLO E MONITORAGGIO

l compiti di controllo e monitoraggio sul complesso degli interventi finanziati con il fondo di cui alla presente direttiva saranno esercitati dalla Direzione generale dell'immigrazione, anche avvalendosi dell'assistenza tecnica di cui al precedente punto 2.

6. PRINCIPIO DI NON DISCRIMINAZIONE

I principi di parità di genere e di non discriminazione, in considerazione della loro valenza trasversale, dovranno informare tutti gli interventi finanziati con il Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati, attraverso l'impiego di modalità atte a superare gli ostacoli che impediscono di fatto il pieno esercizio dei diritti riconosciuti agli stranieri ed alle straniere dall'ordinamento giuridico italiano. La presente direttiva sarà trasmessa, per i controlli di competenza, alla Corte dei conti per il tramite dell'Uflicio centrale del bilancio e sarà pubblicata sui siti internet del Ministero della solidarietà sociale e del Dipartimento per i diritti e le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.