Regione Toscana
norma

 
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE  
NOTA 13 marzo 2013, n. 9809
  Oggetto: tutela dei diritti dei minori italiani e stranieri dell'area penale privi dell'esercente la potestà genitoriale. Rilevazione degli accordi, delle prassi operative  
 


 
  urn:nir:ministero.giustizia:nota:2013-03-13;9809

Alle Direzioni dei Centri per la Giustizia Minorile - LORO SEDI

e, p.c.: Al Capo Dipartimento

Ai Presidenti delle Sezioni Minori Delle Corti d'Appello

Ai Presidenti dei Tribunali per i minorenni

Ai Procuratori c/o I Tribunali per i minorenni

Ai Magistrati di Sorveglianza c/o i Tribunali per i minorenni

Alle Direzioni dei Centri di Prima accoglienza per i minorenni

Alle Direzioni degli Istituti Penali per i minorenni

Alle Direzioni degli Uffici di Servizio Sociale per i minorenni

Alle Direzioni delle Comunità Ministeriali - LORO SEDI


 

Facendo seguito alla rilevazione effettuata lo scorso anno sulla tematica di cui all'oggetto, si prende atto della consapevolezza acquisita da codeste Direzioni in indirizzo in merito all'importanza della nomina del tutore legale nei confronti dell'utenza penale minorile e delle iniziative realizzate ed intraprese in tal senso da codeste Direzioni e con la presente si coglie l'occasione per sottolineare la valenza dei contributi riscontrati.

E' emerso che codeste Direzioni sono promotrici di iniziative e progettualità costruite in rete con altri soggetti istituzionali preposti alla tutela dei minori. In molti territori sono state programmate riunioni e tavoli di confronto interistituzionali, si sono sviluppate prassi operative privilegiando modalità di intervento condivise con l'Autorità Giudiziaria, con i rispettivi Enti Locali e le Regioni, con le Prefetture e le Questure, con i Garanti per l'infanzia e l'adolescenza e con Associazioni del terzo settore. In alcuni casi sono già stati firmati degli accordi formali.

Nello specifico è emerso che i Servizi dipendenti da codeste Direzioni generalmente attivano la procedura per la nomina del tutore per i minori italiani o stranieri privi dell'esercente la potestà genitoriale sebbene nella maggior parte dei territori si evidenzia la difficoltà a reperire tutori in quanto il numero delle richieste è di gran lunga superiore al numero dei tutori disponibili.

Risulta, inoltre, che in Calabria, in Sicilia ed in Veneto si è ritenuto opportuno portare la discussione sul tema dei tutori legali dei minori ai tavoli interistituzionali dei Consigli territoriali per l'immigrazione costituiti presso le Prefetture, considerato che nel circuito penale minorile tale esigenza si riscontra per lo più rispetto ai minori stranieri non accompagnati.

Si segnala, in proposito, la circolare n. 5/2009 del 2 aprile 2009  del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno, allegata alla presente, che sottolinea ai Consigli territoriali per l'immigrazione di porre la massima attenzione e di dare priorità ai minori stranieri e ribadisce la "necessità di istituire apposite sezioni dedicate ai minori con il compito di assicurare la piena tutela dei diritti loro spettanti".

Nell'ambito delle strategie adottate per individuare i tutori, si segnala che nei territori della Sicilia, delle Marche, del Lazio e della Sardegna sono stati stipulati degli accordi locali per l'istituzione di Registri o Albi dei "Tutori per i minori" e/o dei "Tutori per i minori stranieri non accompagnati" considerata la particolarità culturale e linguistica di tali soggetti e sono stati realizzati percorsi di formazione in collaborazione tra vari soggetti istituzionali - Provincia, T.M., Garanti infanzia, privato sociale, altro - per il buon esito di tale funzione sociale.

Dal quadro nazionale, emerge altresì, che i tutori legali per i minori effettivamente disponibili sono in numero esiguo rispetto alle richieste.

Si trasmettono, in allegato, alcune delle buone prassi realizzate che consentono di approfondire la tematica in questione:

- la legge regionale del Veneto 9 agosto 1988, n.42 relativa all'"istituzione dell'Ufficio di protezione e pubblica tutela dei minori";

- il quaderno 3/2009 della Regione Veneto "Orientamenti per i tutori legali dei minori di età: funzioni, responsabilità e buone prassi" nel quale sono indicate le strategie adottate per incrementare il numero di tutori legali per i minorenni, tra cui: la creazione di una rete regionale di persone socialmente motivate, tecnicamente formate ed assistite nella loro funzione, alle quali viene garantita la copertura assicurativa ai fine di consentirgli di svolgere le funzioni connesse al proprio ruolo con maggiore tranquillità e nella garanzia di non essere chiamati a rispondere con il proprio patrimonio nel caso di una loro responsabilità civile attinente all'esercizio della tutela;

- il Report relativo al progetto ENGI concernente le esperienze Europee dei Tutori legali "Towards a European Network of Guardianship Institutions" per i minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo, realizzato nel 2009 dalla Fondazione NIDOS e finanziato dalla Commissione Europea per i rifugiati d'Europa;

- la pagina internet del Garante dell'Infanzia e l'adolescenza della Regione Lazio ove è presente un modello di Protocollo di Intesa.

Stante le premesse, si chiede a codeste Direzioni di continuare il proprio impegno nella promozione di politiche attive per la tutela dei diritti dei minori del circuito penale privi dell'esercente la potestà genitoriale atte a garantire a tali soggetti anche la nomina di tutori legali prevedendo il coinvolgimento dei Servizi minorili dipendenti e, possibilmente dei mediatori culturali.

I soggetti privilegiati per la formalizzazione di intese che impegnino le parti, ognuna per quanto di competenza, sono: i Tribunali per i minorenni, le Procure, i Garanti dell'Infanzia e gli Uffici dei pubblici tutori dei minori, le Prefetture, le Regioni, gli Enti Locali, gli Albi professionali ed il privato sociale maggiormente impegnato su tali tematiche.

Si ribadisce, altresì, l'impegno delle Direzioni dei Servizi minorili dipendenti nell'attivare la procedura per la nomina del tutore presso l'Autorità Giudiziaria competente ed il giudice tutelare nei confronti dei minori aventi diritto, qualora non sia stata già avviata dagli Enti locali e, in tale fattispecie, ad acquisire agli atti i documenti comprovanti l'avvio della procedura e l'effettiva nomina del tutore, nonché a farsi parte attiva presso l'A.G. ed il giudice tutelare competente in caso di eventuali ritardi.Infine, si chiede, entro il 30 aprile 2013 un aggiornamento delle informazioni fornite nel 2012 su tale tematica, secondo lo schema allegato, concernente:

- gli accordi intrapresi, le intese stipulate, le prassi operative e le buone prassi realizzate, in particolare quelle con l'A.G., i Garanti dell'infanzia e le Regioni, perchè diventino modelli "esportabili" e replicabili in altri contesti del circuito penale minorile;

- i dati quantitativi e qualitativi dei casi relativi a minori italiani e stranieri privi dell'esercente la potestà genitoriale afferenti al proprio distretto, le segnalazioni in merito all'apertura di tutela e le tutele riscontrate, gli eventuali benefici richiesti/ottenuti relativamente al 1° trimestre 2013;

- la partecipazione ai Consigli Territoriali per l'immigrazione presso le Prefetture anche in relazione alla tematica dei tutori;

- la costituzione di Albi specifici per la categoria dei "tutori legali dei minori stranieri non accompagnati";

- la possibilità di prevedere la copertura assicurativa per i tutori legali e di individuare Enti pubblici o privati, disponibili a sostenere il relativo onere economico;

- la valutazione circa la possibilità di prevedere il riconoscimento del ruolo di tutore legale quale forma di tirocinio professionale utile per l'iscrizione agli Albi professionali di avvocato, assistente sociale, pedagogista, psicologo;

- Elementi di criticità e proposte.

La richiesta di cui sopra sarà riproposta annualmente, soprattutto per quanto concerne i dati quantitativi e qualitativi concernenti l'apertura di tutela e gli eventuali benefici richiesti/ottenuti.

Si invitano codeste Direzioni a fornire elementi di valutazione riguardo ai punti su elencati che possano tradursi in patrimonio condiviso all'interno del circuito penale minorile e dai quali possano scaturire linee operative condivise per garantire in modo unitario la tutela dei diritti dei minori del circuito penale.

Si ringraziano le SS.LL. per la collaborazione, l'impegno profuso ed il proficuo contributo apportato.

Cordiali saluti.


 

IL DIRETTORE GENERALE: Serenella Pesarin