Regione Toscana
norma

 
PREFETTURA DI AREZZO  
PROTOCOLLO INTESA 3 novembre 2009
  Macellazione rituale islamica per il consumo domestico privato delle carni  
 


 
  urn:nir:prefettura.arezzo:protocollo.intesa:2009-11-03;nir-1

tra Prefettura - U.T.G. di Arezzo - Provincia di Arezzo - Azienda U.S.L. n. 8 di Arezzo - Conferenza dei Sindaci - Rappresentanti delle Comunità islamiche - Associazione Provinciale Allevatori di Arezzo - Associazione Commercianti ASCOM di Arezzo - Confesercenti di Arezzo

- PREMESSO CHE:

- la presenza, in provincia di Arezzo, di popolazione straniera di fede e cultura islamica stabilmente residente, oltre a quella di passaggio, pone l'esigenza di attivare percorsi condivisi di armonizzazione tra le normative europee e nazionali inerenti gli aspetti igienico sanitari e di benessere animale e le pratiche millenarie di macellazione rituale;

- l'ID al Kabir, letteralmente "Festa Grande" o anche "Festa del Montone" o "Festa del Sacrificio", è una delle più grandi festività islamiche, carica di forti significati sia familiari che comunitari nella cultura musulmana, durante la quale ogni famiglia sacrifica un montone;

- la macellazione rituale islamica (Halal) avviene tramite jugulazione senza preventivo stordimento dell'animale, pratica che, in Italia, è consentita ai sensi del Decreto Legislativo 333/1998  "Attuazione della Direttiva 96/119/CEE relativa alla protezione degli animali durante la macellazione o l'abbattimento";

- le macellazioni, da parte dei privati cittadini, possono comportare problemi igienico-sanitari - anche in relazione alla necessità di smaltimento dei sottoprodotti, conformemente alle norme vigenti - e che tali problematiche possano invece essere superate macellando presso uno dei numerosi stabilimenti di macellazione presenti nel territorio, già inseriti nei circuiti di raccolta dei sottoprodotti della provincia di Arezzo.

RILEVATO CHE:

- la legislazione europea e quella regionale prevedono che la macellazione rituale degli animali possa avvenire solo all'interno di apposite strutture di macellazione - per salvaguardare sia l'aspetto igienico sanitario che di benessere dell'animale - e per questo sottoposte a costante vigilanza ufficiale veterinaria;

- l' art. 2 lett. h) del Decreto Legislativo 333/98  sottolinea che le macellazioni secondo rito religioso sono eseguite sotto il controllo dell'Autorità Religiosa e avvengono sotto la responsabilità del veterinario ufficiale.

CONSIDERATO CHE:

- non è possibile prevedere con molto anticipo la data esatta della Festa in quanto questa diventa nota solo dall'osservazione diretta delle fasi lunari e che questo comporta una difficoltà nel reperire sul territorio un numero di mattatoi autorizzati sufficiente a coprire una domanda così vasta e concentrata nel tempo;

- l'imprevedibilità di detta data e la difficoltà di reperire strutture idonee per la macellazione in tempi ristretti e per una domanda elevata, comporta il rischio che i capi di bestiame vengano abbattuti e lavorati abusivamente in luoghi privi degli elementari requisiti sanitari e di sicurezza indispensabili per tali operazioni.

VISTO:

- il Decreto Legislativo 333/1998  "Attuazione direttiva 91/119 CE relativa alla protezione degli animali durante la macellazione e l'abbattimento";

- la delibera della Giunta Regionale della Regione Toscana n. 745 del 31.08.2009 "Linee di indirizzo per l'attività di macellazione effettuata per il consumo domestico privato delle carni";

- il Regolamento comunitario 1774/2002 sull'obbligo di smaltimento dei sottoprodotti di macellazione;


 

GLI ENTI SOTTOSCRITTORI DEL PROTOCOLLO CONDIVIDONO I SEGUENTI PRINCIPI:

- rispetto e promozione della legalità;

- tutela della salute;

- possibilità di praticare legittimamente i propri convincimenti religiosi/culturali;

- esigenza di rispetto dell'animale in tutte le fasi (ricovero, trasporto, macellazione) anche in riferimento ai dettami del Corano e delle risoluzioni degli organi riconosciuti dall'Islam europeo.

GLI ENTI CONTRAENTI SI IMPEGNANO A GARANTIRE QUANTO SEGUE:

La Prefettura di Arezzo si impegna a vigilare sull'attuazione di quanto previsto dal protocollo di intesa e a coordinarne le attività previste.

La Provincia di Arezzo si impegna a sostenere la campagna di comunicazione indirizzata alle famiglie di fede/cultura islamica volta alla informazione e promozione dei principi sopraelencati.

La Conferenza dei Sindaci si impegna a promuovere nel territorio l'offerta di locali ove poter macellare regolarmente, secondo il rito islamico, con particolare riguardo al giorno dell'ID al Kabir.

Le Associazioni Commercianti ASCOM e Confesercenti si impegnano a sensibilizzare gli esercenti e a collaborare alla predisposizione di elenchi dei titolari di impianti di macellazione disponibili e le relative modalità di accesso alla prestazione.

L'Azienda U.S.L. n. 8 di Arezzo si impegna a mettere a disposizione un adeguato numero di personale veterinario ed a predisporre un'adeguata preparazione delle Autorità religiose che sovrintenderanno all'evento religioso.

L'Associazione Provinciale Allevatori si impegna a fornire una lista di allevatori disponibili ad essere contattati dalle famiglie interessate alla macellazione rituale almeno 20 giorni prima dell'evento.

INOLTRE, LE ASSOCIAZIONI E LE COMUNITÀ DI CULTURA/FEDE ISLAMICA SI IMPEGNANO A:

- informare l'Azienda U.S.L. n. 8 - Servizio Veterinario - almeno due mesi prima la data presunta dell'ID al Kabir nonché, una settimana prima della sua celebrazione, la sua data esatta;

- diffondere capillarmente le informazioni alle famiglie interessate e raccogliere ed organizzare il numero delle domande di coloro che intendano usufruire della macellazione secondo rito religioso;

- fornire i nominativi dei rappresentanti l'Autorità Religiosa che, adeguatamente preparati, sovrintenderanno alle cerimonie di macellazione.


 

Arezzo, 3 novembre 2009