PREMESSO CHE:
la Carta dei diritti fondamentali dell'U.E. proclamata in forma solenne nell'ambito del Consiglio Europeo di Nizza nel dicembre 2000, all'art.5 recita che schiavitù, lavoro forzato e tratta esseri umani sono vietati;
la Convenzione delle Nazioni Unite del 2000 contro la criminalità organizzata transnazionale (e in particolare il suo Protocollo addizionale) ha il fine di prevenire, sopprimere e punire la tratta di persone, specialmente di donne e minori;
l' art. 18 del D.Lgs. n. 286/1998 (Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla conqizione dello straniero)- ed il D.P.R. n. 394/1999 (Regolamento di attuazione del Testo Unico sull'immigrazione) disciplinano la realizzazione di progetti di protezione sociale nell'ambito di programmi di assistenza e di integrazione destinati in particolare a persone straniere che intendano sottrarsi alla violenza ed ai condizionamenti di soggetti dediti al traffico di persone a scopo di sfruttamento;
la Provincia di Livorno già nell'anno 2000 aveva scelto come terreno di impegno prioritario la realizzazione di una Casa di Accoglienza, che potesse costituire un'opportunità innovativa, importante per la vita sociale e civile della città e della provincia, rispetto ai fenomeni legati allo sfruttamento degli stranieri;
nel 2001 la Giunta Provinciale con deliberazione n. 270 del 14.11.200 approva il primo Progetto di protezione sociale dal titolo "Casa di accoglienza" che non viene accolto ai finanziamenti del Ministero, ma mantiene l'impegno a finanziare ugualmente l'esperienza già in atto rivolta a donne straniere oggetto di tratta per scopi di sfruttamento sessuale ed alle quali si vuole offrire pronta accoglienza per l' attivazione di un percorso di autonomia e di inserimento socio - occupazionale;
soltanto negli anni 2004/2005 e successivamente nel 2005/2006 il progetto "Casa di accoglienza" è approvato ai finanziamenti del Ministero delle Pari Opportunità; l'intervento acquisisce nel territorio livomese una forma strutturata per poter fornire aiuto e sostegno alle donne che intendono uscire dal percorso di prostituzione; coatta;
nel 2006 viene firmato un protocollo di intesa tra la Provincia di Livorno, il Comune di Livorno, il Comune di Bibbona, il Comune di Cecina, il Comune di Collesalvetti, la Questura di Livorno, L'Azienda ASL 6 e la Diocesi di Livorno per la prosecuzione delle attività relative al funzionamento della "Casa di Accoglienza" di cui sopra;
nel 2008 la Provincia di Livorno aderisce con deliberazione del C.P. n. 45 al Coordinamento nazionale degli enti locali contro la tratta, con l'obiettivo di attivare una comunicazione in rete che veicoli le conoscenze ed esperienze acquisite, consolidando altresi le buone prassi fra i soggetti aderenti, valorizzando e sostenendo il punto di vista e il ruolo degli Enti locali in ordine alle istanze, priorità, valutazioni e punti di vista dei territori in materia di lotta alla tratta degli esseri umani e sostegno alle persone che ne sono vittime;
CONSIDERATO CHE:
gli Enti sottoscrittori concordano sulla utilità e sull'importanza sociale rivestita dal programma di interventi su sfruttamento e tratta di persone per la provincia di Livorno che, peraltro, è stato in grado di farsi carico in questi anni di situazioni di emergenza che si sono presentate, cosi da divenire punto di riferimento credibile per le Forze dell'Ordine di Livorno ed anche di altre città della Toscana;
con la prosecuzione del presente programma si intende sviluppare ulteriormente questo intervento integrato in favore di stranieri vittime di tratta a scopo di sfruttamento, al fine di garantire loro il diritto di poter perseguire progetti di vita mirati all'integrazione sociale e lavorativa;
l'esperienza svolta in questi anni sul territorio ha rilevato che, oltre allo sfruttamento sessuale, vi sono molteplici altre possibili modalità di sfruttamento degli esseri umani, come ad esempio· il lavoro forzato, l'accattonaggio, il matrimonio forzato, le adozioni internazionali illegali, il traffico di organi, le attività illegali, ed è dunque sempre più necessario sostenere la metodologia di progettazione partecipata che coinvolge Enti pubblici, Organizzazioni e Associazioni private e del privato sociale per poter affrontare in modo sempre più sistematico il fenomeno del traffico di esseri umani nel suo complesso;
gli Enti sotto scrittori intendono pertanto consolidare l'esperienza fm qui maturata ed istituire un Gruppo di coordinamento che consenta di ottimizzare le risorse umane ed economiche disponibili per consentire il proseguimento del progetto in modo maggiormente strutturato e organico;
per i motivi che precedono;
I SOGGETTI SOTTOSCRITTORI CONVENGONO:
Art. 1- Oggetto
1. Il presente Protocollo d'Intesa (di seguito defmito "Protocollo") intende realizzare un proficuo rapporto di collaborazione tra i Soggetti firmatari, finalizzato al coordinamento delle azioni previste.
Art. 2 - Attività
1. La Provincia di Livorno e tutti i Soggetti firmatari convengono di cooperare, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze e delle proprie finalità istituzionali, alla predisposizione ed alla realizzazione di azioni dirette al raggiungimento dell'obiettivo proprio, e cioè la strutturazione e l'implementazione sul territorio della provincia livornese, con maggiore attenzione alla zone portuali, alle isole e all'entroterra, di un sistema di interventi in rete con il fine di contattare, accogliere, orientare ed accompagnare le persone vittime della tratta a scopo di sfruttamento attraverso percorsi di autonomia e di inserimento socio-occupazionale e, conseguentemente, di contrastare il fenomeno del traffico di persone.
2. Al fine di raggiungere tale macro-obiettivo, si individuano i seguenti obiettivi specifici:
- per ciascun Soggetto la nomina di un proprio rappresentante nel Gruppo di coordinamento;
- aumentare la sensibilizzazione rispetto alle tematiche relative alle persone straniere vittime di tratta a scopo di sfruttamento con campagne informative e di sensibilizzazione nel territorio provinciale;
- approfondire la conoscenza del fenomeno con lo studio delle sue articolazioni nel territorio livornese;
- diminuire i comportamenti a rischio del "target'' attraverso la diffusione di informazioni relative alla tutela della salute in generale ed alla prevenzione sanitaria;
- promuovere l'accesso ai servizi socio-sanitari del territorio e fornire assistenza psicologica e legale al "target'';
- offrire la garanzia di un luogo sicuro e protetto per chi desidera intraprendere un percorso di fuoriuscita da quello dello sfruttamento coatto;
- attivare progetti individualizzati di integrazione sociale e di autonomia professionale e sociale;
- realizzare moduli formativi di aggiornamento professionale e di sostegno all'équipe di lavoro.
Art. 3 - Partecipazione
1. I seguenti Soggetti aderiscono al Protocollo nell'ambito delle proprie competenze e fmalità: Provincia di Livorno, Consigliera Provinciale di Parità Istituzione al Sociale del Comune di Livorno, Comune di Bibbona. Comune di Cecina, Comune di Piombino, Comune di Collesalvetti, Comune di Portoferraio, Comune di Rio nell'Elba, Comune di Rio Marina, Comune di Porto Azzurro, Comune di Capoliveri, Comune di Campo nell'Elba, Comune di Marciana, Comune di Marciana M.na, Questura di Livorno, Arma dei Carabinieri di Livorno, Guardia di Finanza di Livorno, Direzione Provinciale Ispettorato del Lavoro di Livorno, Azienda USL 6 di Livorno, Diocesi di Livorno, CESDI Livorno, Coordinamento Comunità degli Stranieri di Livorno, Associazione PELLEDASINO, Associazione Samarcanda, Centro Donna Antiviolenza di Piombino.
Art. 4 - Competenze della Provincia
1. La Provincia di Livorno si impegna nello svolgere le seguenti attività:
- coordinamento della rete dei Soggetti partecipanti al progetto;
- interventi sulla comunità locale per la realizzazione di un programma di sensibilizzazione del territorio alle tematiche relative al fenomeno in oggetto.
Art. 5 - Gruppo di Coordinamento
1. Il Gruppo di coordinamento sarà costituito dai Rappresentanti designati dai Soggetti sottoscrittori. Alle riunioni del Gruppo di Coordinamento verrà invitato un rappresentante del Soggetto gestore. Il Gruppo si riunirà con cadenza bimestrale per seguire l'evoluzione delle attività inerenti il Progetto e confrontarsi su eventuali problematiche emerse nel corso dello svolgimento dello stesso.
Il giorno 2 aprile 2009, presso la sede della Provincia di Livorno, piazza del Municipio n. 4
Letto, confermato e sottoscritto Provincia di Livorno, Consiglierà Provinciale di Parità, Istituzione del Sociale del Comune di Livorno, Comune di Bibbona, Comune di Cecina, Comune di Piombino, Collesalvetti, Questura di Livorno,Arma dei Carabinieri di Livorno, Guardia di Finanza di Livorno, Azienda SL 6 di Livorno, Diocesi di Livorno, CESDI Livorno, Associazione Bamarcanda, Associazione Pelle d'Asino, Isola d'Elba: Comune di RIO NELL'ELBA: Ente capofila della gestione associata PARI OPPORTUNITA' per Comune Rio Marina, Comune Porto Azzurro, Comune Capoliveri, Comune Portoferraio, Comune Marciana, Comune Marciana Marina, Comune Campo nell'Elba.