Regione Toscana
norma

 
MINISTERO DELL'INTERNO  
CIRCOLARE 13 febbraio 2009, n. 685
  Oggetto: Minori extracomunitari non accompagnati.  
 


 
  urn:nir:ministero.interno:circolare:2009-02-13;685

Ai Sigg. Prefetti Loro Sedi

Al Sig. Commissario del Governo per la Provincia Autonoma di Trento

Al Sig. Commissario del Governo per la Provincia Autonoma di Bolzano

Al Sig. Presidente della Giunta Regionale della Valle d'Aosta - Aosta


 

Il grande afflusso di immigrati extracomunitari che sta interessando in termini di crescente emergenza il nostro Paese ha fatto registrare la presenza, sempre più rilevante, di minori non accompagnati che costituiscono uno dei più delicati aspetti del fenomeno migratorio.

Il progressivo aumento di arrivi nell'ambito di questa specifica categoria di soggetti vulnerabili richiede la massima attenzione e la necessità di assicurare ogni forma di tutela prevista dalla vigente legislazione nazionale e internazionale, con particolare riferimento ai diritti inerenti l'accoglienza in strutture adeguate, la cura della salute, l'assistenza psicologica e l'istruzione dei minori, a garanzia del naturale sviluppo della loro personalità e del loro futuro inserimento in un contesto di legalità nell'ambiente di destinazione.

E' appena il caso di rilevare come i dati messi a disposizione dal Comitato per i minori stranieri, dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2008, parlano di 7.797 minori non accompagnati censiti - provenienti prevalentemente dall'Africa occidentale - con un trend generale in crescita costante rispetto ai dati relativi agli anni precedenti.

Anche per tale aspetto, l'impatto più incisivo del fenomeno ha coinvolto in modo particolare l'isola di Lampedusa e la provincia di Agrigento e, conseguentemente, l'intero territorio regionale siciliano, come testimoniato, nell'ambito dell'indagine conoscitiva disposta dalla Commissione parlamentare infanzia sui minori stranieri non accompagnati, dall'audizione del Prefetto di Agrigento.

In quella sede, infatti, sono emerse forti criticità collegate, da un lato, alla complessità della gestione organizzativa ed alla sistemazione nelle strutture territoriali deputate all'accoglienza - evidentemente calibrate per numeri decisamente inferiori a quelli che oggi sono chiamate a gestire - dall'altro, ai concreti rischi di devianza e di inserimento in percorsi di illegalità che taluni contesti territoriali presentano per i minori: ospitati, come è noto, in strutture aperte.

D'altra parte, si registrano difficoltà da parte di comuni sul resto del territorio nazionale, connesse anche alla carenza di risorse sufficienti da destinare allo scopo.

Tanto premesso, nel rispetto delle competenze attribuite dalla legge alle diverse amministrazioni e istituzioni, si richiama l'attenzione delle SS.LL. sulla necessità di attuare tutte le strategie ritenute opportune, avvalendosi dei Consigli territoriali per l'immigrazione - istituendo, laddove non già prevista, un'apposita sezione dedicata ai minori - quale tavolo di discussione e confronto di tutte le istituzioni competenti, al fine di:

- monitorare in maniera puntuale e costante le presenze dei minori non accompagnati nelle strutture destinate all'accoglienza sul territorio provinciale;

- invitare i responsabili delle strutture a comunicare tempestivamente, anche alle Prefetture, i casi di allontanamento dei minori, verificando i tassi registrati su ciascuna struttura nel territorio di competenza;

- effettuare verifiche sugli standard qualitativi sull'accoglienza offerta, con particolare riferimento al periodo di tempo intercorrente tra l'arrivo del minore e la decisione dell'autorità giudiziaria di nomina del tutore, periodo durante il quale, soprattutto nei territori di maggiore confluenza dei minori, gli oneri finanziari degli interventi assistenziali e di soccorso vengono assunti da questa Amministrazione;

- valutare con particolare attenzione gli strumenti contrattuali attraverso i quali codeste Prefetture procedono a regolare i rapporti con eventuali strutture per la prima accoglienza - nei casi in cui non ne sussistano di già convenzionate col comune interessato - verificandone, d'intesa con le autorità giudiziarie minorili e gli enti competenti alla tutela del minore, la congruità del prezzo pagato con la qualità del servizio prestato.

Ciò premesso, le SS.LL.vorranno dare ulteriore impulso ad ogni attività volta a favorire il coinvolgimento di tutte le risorse che attualmente operano sul territorio, al fine di realizzare azioni sempre più coordinate e idonee a garantire i massimi livelli di protezione dei minori, favorendo il loro riconoscimento e la più completa attuazione dei diritti di cui i medesimi sono titolari, secondo quanto previsto dall'ordinamento vigente e dalle norme di diritto internazionale.

 

Il Ministro Roberto Maroni