Ai Sigg.ri Prefetti - LORO SEDI
Ai Sigg.ri Commissari del Governo per le Province Autonome di Trento e Bolzano - LORO SEDI
Al Sig. Presidente della Regione Autonoma Valle D'Aosta - AOSTA
Al Gabinetto dei Ministro - Ufficio VII Asilo e immigrazione - SEDE
Al Dipartimento di P.S. Segreteria del Dipartimento - SEDE
Gli importanti flussi migratori che hanno interessato l'Italia a partire dalla fine del 2013, e per tutto il 2014, hanno determinato una significativa presenza di cittadini stranieri extracomunitari ospitati in tutte le province del nostro territorio.
A seguito di ciò da più parti è stato evidenziato che una delle criticità connesse all'accoglienza è quella relativa alla "inattività dei migranti" che si riverbera negativamente sul tessuto sociale ospitante.
Per ovviare a tale situazione si ritiene che, come già avviato con successo dalla Prefettura dl Bergamo, le SS.LL. potrebbero sottoscrivere protocolli d'Intesa con gli EE.LL., anche costituiti in consorzio, volti a porre in essere percorsi finalizzati a superare la condizione di passività dei migranti ospitati nelle province di rispettiva competenza attraverso l'individuazione di attività di volontariato.
Tali iniziative appaiono meritevoli di ogni considerazione in quanto, coinvolgendo i migranti in attività volontarie di pubblica utilità svolte a favore delle popolazioni locali, si assicurano loro maggiori prospettive di integrazione nel tessuto sociale del nostro Paese, scongiurando un clima di contrapposizioni nei loro confronti.
Le attività oggetto dei protocolli d'intesa devono essere rivolte, esclusivamente ai richiedenti asilo e a coloro che sono in attesa della definizione del ricorso in caso di impugnativa della decisione negativa della competente Commissione Territoriale e ciò nella considerazione che per i titolari di Protezione internazionale sono previsti altri percorsi di inserimento lavorativo.
Pertanto le attività di volontariato svolte dai richiedenti asilo devono rispondere ai seguenti requisiti:
1) Devono essere svolte esclusivamente su base volontaria e gratuita;
2) Devono essere finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale e non lucrativo;
3) Deve essere sottoscritta un'adeguata copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e contro gli infortuni, non a carico di quest'Amministrazione;
4) Deve essere assicurata una formazione adeguata alle attività che saranno svolte dai migranti volontari;
5) Gli stranieri devono aderire, in maniera libera e volontaria, ad un'associazione e/o ad un'organizzazione di volontariato.
Si ritiene, infine, opportuno che i protocolli d'intesa. vengano condivisi in sede di Tavolo di coordinamento regionale onde assicurare un'uniformità di azione sul territorio.
IL CAPO DIPARTIMENTO: Morcone