AI Sig. Presidente della Provincia - PRATO
Ai Sig.ri Sindaci dei Comuni della Provincia di Prato - LORO SEDI
Al Sig. Questore di PRATO
Al Sig. Comandante provinciale dei Carabinieri - PRATO
AI Sig. Comandante provinciale della Guardia di Finanza - PRATO
Al Sig. Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco - PRATO
AI Sig. Direttore Generale dell'Azienda USL Toscana Centro - FIRENZE
Al Sig. Direttore del Dipartimento di Prevenzione USL Toscana Centro - FIRENZE
AI Sig. Direttore dell'Ospedale Santo Stefano
AI Sig. Dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale - PRATO
Al Sig. Presidente della CRI Comitato provinciale - PRATO
AI Sig. Presidente della Misericordia di PRATO
AI Sig. Presidente della CARITAS - PRATO
AI Sig. Presidente della Pubblica Assistenza - PRATO
AI Sig. Presidente della Croce d'Oro di PRATO
Il Dipartimento della Protezione Civile ha elaborato l'unito documento, che definisce il modello organizzativo degli interventi per l'accoglienza e l'assistenza alla popolazione giunta sul territorio nazionale dall'Ucraina, a seguito dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri il 28 febbraio u.s.
Come è noto, la crisi seguita al conflitto russo-ucraino ha immediatamente impegnato il nostro Paese nelle attività più urgenti a supporto dei cittadini ucraini ed, in particolare, nella messa in campo delle misure finalizzate alla gestione dell'accoglienza da assicurare ai profughi diretti in Italia.
Pertanto, al fine di consentire l'avvio degli interventi e delle iniziative necessarie, il Capo del Dipartimento della protezione civile ha emanato apposite ordinanze (OCDPC n. 872 del 4 marzo 2022, n. 873 del 6 marzo 2022 e n. 876 del 13 marzo 2022) per garantire il soccorso e l'assistenza alla predetta popolazione.
In sintesi, e con particolare riferimento alle articolazioni periferiche del sistema di protezione civile, si richiama l'attenzione delle SS.LL. sul paragrafo 4 del documento, ove vengono individuate le misure organizzative, atte a consentire ogni forma di aiuto ai cittadini ucraini in arrivo nel nostro Paese, che non abbiano già una autonoma sistemazione o che rappresentino la necessità di un qualunque tipo di assistenza. Il modello prevede, inoltre, la definizione di un chiaro flusso di comunicazioni tra i diversi attori coinvolti, che consenta la pronta attivazione delle misure necessarie.
Il complesso quadro normativo nazionale in materia di accoglienza individua nelle Prefetture gli Enti competenti sul territorio a disporre della tradizionale rete di accoglienza composta dai Centri di Accoglienza Straordinaria(C.A.S.) - strutture reperite dagli stessi Uffici Territoriali del Governo a seguito di appositi bandi di gara (ex art. 11 D. Lgs. n.142/20195 ) - e dal Sistema Accoglienza Integrazione (S.A.I) - costituito dalla rete dei Comuni che, per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata, accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo.
A tal proposito, in ragione dell'eccezionalità dell'emergenza in atto, l' art. 3 del decreto-legge 28 febbraio 2022, n. 16 , ha stabilito:
- il rafforzamento della rete nazionale di accoglienza CAS/SAI e l'estensione anche ai profughi ucraini della riserva di posti della rete SAI incrementata a seguito della crisi afghana e destinata, in base a precedenti provvedimenti legislativi, esclusivamente ai profughi provenienti da quell'area (commi 3 e 4);
- l'accesso da parte dei profughi ucraini alle strutture CAS/SAI anche in assenza della qualità di richiedente protezione internazionale o di altri titoli di accesso previsti dalla normativa vigente.
Per quanto attiene, più in particolare, alle procedure operative relative alla gestione dell' accoglienza all'interno della rete CAS/SAI, il Dipartimento di protezione civile ha disposto che i modelli regionali debbano garantire che il soggetto, a conoscenza dell'arrivo o della presenza sul territorio di profughi ucraini privi di una autonoma sistemazione, comunichi tempestivamente l'informazione alla Prefettura competente per territorio, che provvede, a sua volta, a verificare la possibilità di accoglienza presso i Centri di accoglienza Straordinaria (CAS) o all'interno del Sistema di accoglienza e integrazione (SAI) dei Comuni.
La Prefettura avvisa il Comune interessato e provvede, altresì, ad informare l'Azienda sanitaria locale, al fine di garantire l'espletamento dei servizi sanitari che si rendono necessari, inclusi quelli volti alla prevenzione della diffusione del COVID-19, dandone, altresì, comunicazione alla Struttura regionale di coordinamento. Per coloro i quali risultassero positivi al tampone/test molecolare o antigenico per SARS-CoV-2, sarà cura della Regione/Provincia autonoma, d'intesa con la Prefettura di riferimento, la sistemazione nelle apposite strutture ricettive (es. COVID Hotel) per il tempo necessario previsto dalla vigente normativa.
Nel caso in cui non vi sia capienza nella rete di accoglienza CAS/SAI, la Prefettura comunica alla Struttura di coordinamento regionale la necessità di verificare la disponibilità nelle strutture di assistenza temporanea della rete regionale sussidiaria di accoglienza e assistenza anche attraverso l'eventuale interessamento del Terzo settore.
Qualora non fosse possibile la sistemazione, ancorché temporanea, nella predetta rete regionale, la Regione provvede a comunicare la mancanza di disponibilità di posti alla Struttura di coordinamento nazionale al fine di individuare una soluzione alternativa, anche temporanea. La Di. Coma.C. (Direzione Di Comando e Controllo del Dipartimento della protezione civile) verificherà, in tal caso, eventuali disponibilità presso altre regioni, a partire da quelle limitrofe a quella interessata, ovvero predisporrà il trasferimento dei profughi presso le strutture ricettive nazionali temporanee.
Allo scopo di garantire la maggiore attenzione possibile ai minori stranieri non accompagnati in arrivo dall'Ucraina - categoria di soggetti particolarmente sensibili e vulnerabili - l'OCDPC n. 876 ha nominato il Prefetto Francesca Ferrandino, Capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno, quale Commissario delegato per i MSNA, nell'ottica di favorire una omogeneità di gestione del fenomeno sull'intero territorio nazionale.
Il Commissario è stato incaricato di provvedere alla redazione di un piano, volto a coordinare e definire le procedure di accoglienza e le attività svolte dai diversi soggetti interessati, nonché a garantire il costante aggiornamento delle presenze sul territorio nazionale ed il continuo monitoraggio delle strutture ricettive, disponibili e idonee a potere ospitare i suddetti minori.
Le indicazioni operative in parola si soffermano anche sul tema del "volontariato", su cui si attira altresì l'attenzione degli Enti in indirizzo.
Il volontariato organizzato di protezione civile può essere attivato a supporto delle Autorità competenti, nell'ambito della specifica pianificazione regionale, per:
- il supporto logistico alla realizzazione ed al mantenimento in esercizio delle aree ricettive temporanee, sia regionali che nazionali, nonché delle aree di transito e prima accoglienza;
- l'attività di informazione alla popolazione;
- il supporto logistico al trasporto di persone, anche con mezzi speciali;
- il supporto alle Strutture regionali di coordinamento e agli altri centri di coordinamento attivati a livello provinciale, sovracomunale e comunale, se insediati; specialistico, ad esempio di natura socio-sanitaria, o per attività che favoriscano l'integrazione della popolazione ucraina nel tessuto sociale italiano, quali la mediazione linguistico-culturale e l'insegnamento della lingua italiana.
Si coglie altresì l'occasione, a completamento della documentazione inerente l'accesso ai servizi sanitari, per trasmettere l'accluso modello, qui fatto pervenire dalla Direzione Sanità, Welfare e Coesione Sociale della Regione Toscana, ed un prospetto inerente le prime indicazioni per la prevenzione anti-Covid e, più in generale, per l'assistenza medica a favore dei profughi ucraini.
Il Prefetto Adriana Cogode