LA GIUNTA COMUNALE
Relazione del Dirigente
Visto il Regolamento delegato (UE) n. 522/2014 della Commissione Europea, che integra il regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne le norme dettagliate riguardo ai principi relativi alla selezione e alla gestione delle azioni innovative nel settore dello sviluppo urbano sostenibile che saranno sostenute dal Fondo Europeo di sviluppo regionale (Urban Innovative Actions);
In questo contesto, la Commissione europea ha lanciato l'iniziativa Urban Innovative Actions (UIA), volta a individuare ed a testare nuove soluzioni che affrontino i problemi relativi allo sviluppo urbano sostenibile e che siano rilevanti a livello europeo;
L'iniziativa UIA è uno strumento della Commissione Europea amministrato nell'ambito della gestione indiretta dalla Direzione Generale della Politica regionale e urbana a cui sono eligibili tutte le autorità urbane (città) comprendenti almeno 50.000 abitanti;
L'obiettivo principale dell'iniziativa UIA è quello di offrire alle autorità urbane europee spazi e risorse per testare nuove e audaci idee per affrontare sfide interconnesse e verificare come tali idee rispondano alla complessità delle realtà sociali.
I progetti da sostenere dovranno essere innovativi, di buona qualità, concepiti e realizzati con il coinvolgimento dei soggetti interessati, orientati ai risultati e trasferibili.
La realizzazione del progetto deve durare almassimo 3 anni. L'iniziativa UIA aderisce al principio del "costo totale" e prevede un cofinanziamento del FESR che copre fino all'80% dei costi ammissibili del progetto.
Ogni partner beneficiario del cofinanziamento del FESR deve essere in grado di garantire un contributo pubblico o privato che copra il resto del budget (almeno il 20%) sia con risorse proprie o provenienti da altre fonti, tenendo conto che tutte le spese in relazione all'attuazione dei progetti UIA devono potersi qualificare come ammissibili ai sensi degli orientamenti UIA e preventivate nelle apposite linee di budget;
In particolare, questo primo bando per l'iniziativa UIA, la Commissione Europea intende accogliere proposte progettuali incentrate sulle seguenti aree tematiche:
- povertà urbana (con particolare attenzione peri quartieri più disagiati);
- integrazione di migranti e rifugiati;
- transizione energetica;
- occupazione e competenze nell'economia locale.
La povertà ha un impatto notevole sulle città, sia in termini di costi derivati dalla perdita di produttività e di gettito fiscale per l'erario pubblico, sia in termini di effetti collaterali intesi come rischi potenziali di aumento di tensioni sociali, delle carenze sanitarie e della tendenza alla segregazione sociale espaziale.
Affrontare la povertà ha inoltre un impatto diretto sui bilanci locali, ad esempio in termini di intensificazione del ricorso a servizi di assistenza e sovvenzioni/sussidi locali stanziati per mitigare la povertà.
Non sorprende quindi che la lotta contro la povertà urbana (e in particolare la segregazione sociale/spaziale correlata) sia stata individuata dai soggetti interessati a livello locale, nazionale ed europeo come una delle priorità fondamentali che un'Agenda urbana europea dovrebbe affrontare. L'identificazione del suddetto problema e la sua importanza non rappresentano una novità. Uno degli obiettivi della strategia Europa 2020 è infatti la riduzione del numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale nell'ordine di 20 milioni rispetto al 2010.
Tuttavia, nonostante questo obiettivo ambizioso, la situazione è ulteriormente peggiorata dall'inizio della crisi economica. Tra il 2008 e il 2012, il numero di persone nell'UE a rischio di povertà o di esclusione sociale è aumentato di 6,5 milioni fino quasi un quarto della popolazione (24,8%). Nel 2012, ogni quattro europei uno era arischio di povertà o di esclusione sociale. Risulta chiaro quindi come rimanga ancora molto da fare in questo settore in termini di generazione di soluzioni innovative.
La povertà presenta molteplici fattori come disoccupazione o precarietà lavorativa, bassi redditi/pensioni e inadeguatezza delle prestazioni sociali, basso livello d'istruzione, disuguaglianze sanitarie, elevati costiabitativi/scarsa qualità di alloggi e localizzazioni, aumento delle barriere per accedere a servizi di qualità, all'assistenza all'infanzia e alla formazione e inefficienza nell'offerta di servizi, alto/crescente livello di costo della vita (peres. alimenti, energia e servizi pubblici, trasporti, ecc.), incremento di famiglie con un singolo componente/monoparentali, discriminazione e scarso livello partecipativo alla vita pubblica e collettiva.
Questi fattori tendono a combinarsi reciprocamente, instaurando un circolo vizioso di povertà che diventa strutturale e spazialmente concentrato in modo visibile in molti quartieri e città dell'UE.
Con l'aumento della povertà, aumenta anche il rischio di concentrazione della povertà urbana in aree depresse, caratterizzate da esclusione sociale stigmatizzazione di una parte sempre più ampia dei cittadini, ridotta mobilità (compreso l?accesso ridotto al trasporto pubblico), accesso limitato al credito, disagi abitativi e non solo degrado ambientale ma anche riduzione della spesa pubblica per la sua prevenzione.
Al fine di ottenere un impatto reale sulla riduzione della povertà urbana, l'aspettativa della Commissione è quella di ricevere delle proposte di progetti che presentino soluzioni innovative e originali, particolarmente focalizzate sui fondamentali che determinano la povertà ciclica nelle aree depresse.
La Commissione si aspetta di ricevere dei progetti che si occupino dell'interconnessione tra i principali fattori causali, combinando persone e approcci basati sul territorio, al fine di individuare e attuare soluzioni sostenibili che rompano il circolo vizioso della polarizzazione sociale e spaziale.
L'idea audace su cui si fonda la proposta progettuale del Comune di Prato è il cambiamento del paradigma di fondo dell'azione del servizio sociale professionale e di alcuni dei suoi uffici e servizi. Il servizio sociale del Comune, oltre alla funzione riparativa che è propria e garantita dai sistemi di welfare, vorrebbe tentare una nuova dimensione parallela che tenti di sfidare la povertà urbana e sociale che una parte della cittadinanza vive quotidianamente, conosciuta e non conosciuta dal servizio sociale.
Il problema viene quindi raccolto e interpretato in una o più preoccupazioni; queste verranno rilette dal servizio sociale in modo interattivo con il cittadinoe la realtà sociale di vita nel tentativo di offrire spunti e idee per improntare l'agire.
Il percorso si riconnette poi con le forme organizzative istituzionali e non perle necessarie risposte al bisogno ma il cittadino vi partecipa con un'idea precisa su cui si concentra piuttosto che sulle aspettative di ricevere da terzi la risposta o il cambiamento. Una relazione di aiuto che diviene di prossimità potrà garantire quei contesti di empatia e di ascolto diffuso che sono punti irrinunciabili dell'azione sociale che si sono persi nelle politiche di welfare locale.
Il punto P.A.S:S., oltre all'attività di sportello, arriva a offrire un contesto di ascolto attivo e interattivo con azioni e percorsi strutturati con e per la comunità cittadina.
Il privato sociale entra a far parte di un patto nuovo con il servizio sociale dove oltre alla azione sussidiaria esercita una forma di collaborazione complementare e paritaria con il servizio sociale. La sfida è riuscire attraverso un lavoro con la cittadinanza in condizioni di povertà ad oltrepassare il modello di intervento ?ripartivo? delle condizioni di deprivazione verso un intervento inclusivo e rigenerativo.
L'azione riparativa viene affrontata e poi superata attraverso una nuova metodologia che restituisca competenze ai cittadini in sofferenza e alla comunità nel suo insieme.
L?approccio innovativo utilizzato sarà quello dello Human Centered Design strutturato sui bisogni delle persone e progettato con loro e non per loro. Questo metodo darà la possibilità per la prima volta dicentrare i bisogni dell?utente e dare loro allo stesso tempo gli strumenti per uscire dalla situazione di disagio in cui vertono. La logica progettuale prevede di anticipare la presa in carico con il cittadino attraverso un evoluto punto unico di accesso del Servizio Sociale professionale, stimolando la volontà del cittadino tramite una serie di azioni di progetto. Si dovrà inoltre costruire un nuovo patto con il privato sociale recuperando il principio di sussidiarietà per evitare interventi paralleli e dispendiosi.
La Giunta
Vista la relazione del Dirigente del Servizio Sociale
Valutata l'opportunità di rispondere all'invito della Commissione Europea di presentare progetti di innovazione sociale con una propria proposta progettuale;
Visto e preso atto del parere favorevole espresso, ai sensi e per gli effetti di cui all? art. 49, comma 1, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 , dal Responsabile del Servizio Sociale e dal Responsabile dell'Unità di Staff Sportello d'Europa, in data 24.03.2016, in ordine alla regolarità tecnica;
Considerato e dato atto che il presente provvedimento non è soggetto, persua natura, al parere di regolarità contabile di cui al medesimo art. 49 del D.Lgs. n° 267 del 18/08/2000 ;
Ritenuta la propria competenza ai sensi dell' art. 48 del D.Lgs. 18.8.2000, n.267 ;
Con voti unanimi, resi nelle debite forme di legge,
Delibera
1. di approvare la narrativa che precede e che qui si intende come integralmente riportata;
2. di approvare i principi della proposta progettuale da presentare nell'ambito del bando "URBAN INNOVATIVE ACTIONS", dando mandato ai Dirigenti del Servizio Sociale e del dell'Unità di Staff Sportello Europa di adottare gli atti gestionali conseguenti a quanto disposto dal presente atto.
Delibera altresì, a voti parimenti unanimi, di dichiarare il presente atto, stante l'urgenza, immediatamente eseguibile ai sensi dell' art. 134, 4° comma, del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267 .
(omissis il verbale)
Letto, firmato e sottoscritto,
Il Vice Segretario Generale Giovanni Ducceschi
Il Sindaco Matteo Biffoni