Premessa che
il fenomeno dell'immigrazione è un elemento di pregnante significatività per dimensioni, crescita e struttura generazionale su tutto il territorio provinciale;
la presenza dei cittadini stranieri sul nostre territorio assume sempre più carattere di permanenza;
i residenti stranieri sono o livello locale sottoposti agli stessi doveri dei cittadini;
l'integrazione dei residenti stranieri è una priorità per il mantenimento e il rinforzo della coesione sociale di tutta la comunità;
tale integrazione implica la partecipazione attiva dei residenti stranieri alla vita e alle sviluppo della prosperità della collettività locale;
che la Regione Toscana nell'ambito del percorso di attuazione della legge regionale sull'immigrazione n. 29/2009 e nel quadro della promozione dei diritti dei cittadini stranieri in un processo di positiva integrazione nei nostri territori individuava come impegno comune la ricostruzione degli organismi di rappresentanza presso gli enti locali disponibili ad attuare questo percorso:
Visto
l' art. 3 della costituzione della Repubblica Italiana che sancisce che Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica economica e sociale del Paese.
Preso atto
delle indicazioni della Commissione Europea riportate sul Manuale sull'integrazione per i responsabili delle politiche di integrazione e gli operatori del settore - 2007, in merito al fatto che la cittadinanza civica nel suoi aspetti di sicurezza di residenza, sostegno alla vita familiare, norme contro la discriminazione è strettamente e correlata con la cittadinanza sociale e le sue forme di partecipazione, mobilità sociale e servizi personalizzati;
Visto
lo Statuto della Regione Toscana all'art. 3, comma 6 prevede che "la Regione promuove, nel rispetto dei principi costituzionali, l'estensione del diritto di voto agli immigrati" o tale auspicio è stato richiamalo anche dalla L.R.T. n. 29/2009 "Norme per l'accoglienza, l'integrazione partecipe e la tutela dei cittadini stranieri nella Regione Toscana" l' art. 6, comma 23 della L.R.T. n. 29/2009 : "la Regione promuove e sostiene la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini stranieri residenti in Toscana muniti di regolare titolo di soggiorno in conformità a quanto previsto dagli artt. 3 e 72 dello Statuto , in particolare promuovendo l'estensione ad essi dei diritto di voto";
l' art. 6, comma 25 della L.R.T. n. 29/2009 : "La Regione promuove intese per la diffusione della presenza dei consigli e delle consulte degli stranieri presso gli enti locali e per la loro qualificazione anche attraverso lo sviluppo di modalità omogenee di funzionamento, nella prospettiva della crescita di nuove forme di rappresentanza e di partecipazione dei cittadini stranieri"
Valutato che
le domande di rappresentanza e di partecipazione delle popolazioni straniere dovranno progressivamente assumere le forme di un riconoscimento reale, sociale e politico;
Ricordata
l'importante Campagna per i Diritti di Cittadinanza "L'Italia sono anch'io", promossa dai principali Enti e Associazioni attiva sia a livello nazionale che sul territorio di questa Amministrazione provinciale, per il sostegno alla preposta di Legge per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e nazionalità
Considerato che
Le nuove forme di rappresentanza dovranno essere
- Pensate come aperte e permeabili alla società civile e allo scambio generazionale e devono essere costruiti come organismi vivaci, in grado di elaborare idee e proposte dotate di innovatività e originalità;
- Dei laboratori in cui saranno presenti tutte le articolazioni delle formazioni sociali in cui si svolge la vita quotidiana "dei nuovi italiani": stranieri provenienti da associazioni sportive, sindacati, associazioni culturali, scuola, università, impresa.
Atteso che
Il presente Protocollo d'Intesa disciplina la partecipazione di ciascun ente firmatario alla programmazione, gestione e al controllo del presente protocollo e che la gestione così condivisa è da ritenersi strategica per il futuro delle politiche della partecipazione dei cittadini stranieri;
Si conviene che
La Provincia di Firenze in accordo con i Comuni sottoscrittori approvano la programmazione allegata al presente Protocollo, come parte integrante e sostanziale che interviene per sostenere progetti e percorsi rivolti ad azioni di supporto alla partecipazione e rappresentanza dei giovani stranieri e neo cittadini italiani;
Tutto ciò premesso, i soggetti aderenti al presente Protocollo
CONVENGONO QUANTO SEGUE:
Finalità
Obiettivi
Tavolo Istituzionale
Onori finanziari
Durata del protocollo
Firenze, 12 dicembre 2012