L'AUTORITA' DELEGATA
VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 , recante "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche", e successive modificazioni ed integrazioni;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2017, n. 57 recante "Regolamento di organizzazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali", il quale all'art. 10 individua le funzioni attribuite alla Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione;
VISTO il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 6 dicembre 2017, recante "Individuazione delle unità organizzative di livello dirigenziale non generale nell'ambito del Segretariato generale e delle direzioni generali", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 20 del 25 gennaio 2018, il quale all'articolo 9 articola la Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione in tre uffici di livello dirigenziale non generale denominati divisioni;
VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 dicembre 2021 , registrato dalla Corte dei Conti il 24 gennaio 2022 al n. 168, di conferimento alla dott.ssa Tatiana Esposito, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell'incarico di funzione dirigenziale di livello generale della Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione, per il periodo dal 1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2024;
VISTO il Regolamento (UE) n. 514/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 recante disposizioni generali sul Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 e sullo strumento di sostegno finanziario per la cooperazione di polizia, la prevenzione e la lotta alla criminalità e la gestione delle crisi;
VISTO il Regolamento (UE) n. 516/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 che istituisce il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione, che modifica la decisione 2008/381/CE del Consiglio e che abroga le decisioni n. 573/2007/CE e n. 575/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la decisione 2007/435/CE del Consiglio ;
VISTO il Regolamento delegato (UE) n. 1042/2014 della Commissione del 25 luglio 2014, che integra il Regolamento (UE) n. 514/2014 per quanto riguarda la designazione e le responsabilità di gestione e di controllo delle autorità responsabili e lo status e gli obblighi delle autorità di audit;
VISTI i Regolamenti delegati (UE) n. 1048/2014 e 1049/2014 del 30 luglio 2014 che definiscono le misure di informazione e pubblicità indirizzate al pubblico e le misure di informazione destinate ai beneficiari nonché le loro caratteristiche tecniche ai sensi del Regolamento (UE) n. 514/2014 ; in tema di comunicazione, pubblicità e diffusione delle informazioni;
VISTO il Regolamento di esecuzione (UE) n. 2015/840 della Commissione del 29 maggio 2015 sui controlli effettuati dalle autorità responsabili ai sensi del Regolamento (UE) n. 514/2014 ;
VISTA la Decisione C(2015) 5343 del 3 agosto 2015 con la quale la Commissione Europea ha approvato il Programma Nazionale dell'Italia per il sostegno nell'ambito del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione(FAMI) per il periodo dal 2014 al 2020, successivamente modificato e approvato con Decisione e C(2020) 2896 del 4 maggio 2020, nel quale è previsto uno stanziamento massimo del contributo comunitario pari ad E 399.075.470,00;
CONSIDERATO che il Programma Nazionale FAMI 2014 -2020 individua, rispettivamente, quale Autorità responsabile il Ministero dell'Interno - Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, ed il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione, quale Autorità delegata allo svolgimento delle funzioni di gestione ed attuazione di interventi relativi all'obiettivo specifico 2 "Integrazione dei cittadini di paesi terzi e migrazione legale" di cui al Capo III del Regolamento (UE) n. 516/2014 ;
VISTA la Convenzione sottoscritta in data 28.05.2015, e il successivo Addendum sottoscritto il 30 ottobre 2018, tra il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno e la Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per lo svolgimento delle funzioni di Autorità delegata nella gestione delle attività nell'ambito del Fondo asilo, migrazione e integrazione 2014 -2020, con la quale sono regolati i rapporti tra le parti firmatarie nell'ambito delle seguenti priorità nazionali: Immigrazione e misure prima della partenza (art. 8 Regolamento (UE) n. 516/2014); Misure di Integrazione (art. 9 Regolamento (UE) n. 516/2014);
VISTO il decreto n. 33 del 20 marzo 2018 con il quale l'Autorità Delegata ha adottato l'Avviso pubblico n.2/2018- PRIMA - PRogetto per l'Integrazione lavorativa dei MigrAnti, per la presentazione di progetti di rafforzamento dell'integrazione lavorativa dei migranti, da finanziare a valere sul Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020 FAMI - Obiettivo Specifico 2 "Integrazione/ Migrazione legale" - Obiettivo Nazionale 2 "Integrazione" per un importo pari a E 25.000.000,00 (venticinquemilioni/00);
VISTO il decreto n. 81 del 4 luglio 2018 con il quale l'Autorità Delegata ha approvato la graduatoria finale dei progetti, in ordine decrescente di punteggio, come espressa nel verbale dalla Commissione di valutazione del 3 luglio 2018, per un numero complessivo di 14 proposte progettuali ammissibili presentate dalle Regioni in risposta all'Avviso sopra citato;
VISTO il decreto n. 41 del 17 giugno 2020, con cui l'Autorità Delegata ha prorogato il termine finale del 31 dicembre 2020, stabilito per le attività progettuali all'art.5.5 dell'Avviso n. 2/2018, al 31 dicembre 2021 in considerazione dell'emergenza epidemiologica nazionale che ha determinato un rallentamento delle attività progettuali;
CONSIDERATO il persistere dell'emergenza sanitaria e del ritardo attuativo dei progetti, nel corso della riunione del 19 gennaio 2021, l'Autorità delegata e le Regioni hanno condiviso la necessità di garantire la continuità dei servizi anche nella fase di avvio della programmazione comunitaria 2021-27, anche perché, secondo quanto riportato dalle Regioni nel corso dell'incontro sopra citato, è stato riscontrato un generale aumento della domanda, a causa della crisi economica e della crescita della disoccupazione connesse alla pandemia da Covid-19;
RITENUTO di disporre a tale fine uno stanziamento di importo pari a E 9.000.000,00, da distribuire alle Regioni beneficiarie secondo i medesimi criteri di riparto applicati nell'Avviso n.2/2018;
VISTO il decreto n. 21 del 19 marzo 2021, con cui l'Autorità Delegata ha prorogato il termine finale delle attività dal 31 dicembre 2020 fino al 30 giugno 2022, nonché aumentato la dotazione finanziaria dei progetti in capo alle Regioni che hanno espressamente comunicato di volerne beneficiare, al fine di garantire la continuità dei servizi nella fase di avvio della programmazione comunitaria 2021-27;
VISTO che le Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Molise, Puglia, Toscana, e Umbria hanno beneficiato delle risorse aggiuntive messe a disposizione dall'Autorità delegata, in virtù del raggiungimento, entro il 31 marzo 2021, di un livello di spesa quietanzata pari ad almeno il 30% dell'importo originariamente concesso, secondo quanto disposto dal decreto n. 21 del 19 marzo 2021 sopra citato;
VISTO che le Regioni Basilicata, Campania, Marche e Sardegna hanno comunicato di voler procedere unicamente all'estensione della durata del progetto originario, senza beneficiare di risorse aggiuntive;
VISTO che la Regione Piemonte ha comunicato di non voler aderire all'assegnazione di risorse aggiuntive, né di voler procedere all'estensione della durata del progetto;
VISTO che la Regione Sicilia non ha raggiunto al 31.03.2021 il livello di spesa quietanzata richiesto per poter accedere al finanziamento aggiuntivo e ha quindi potuto aderire alla sola proroga temporale delle attività al 30 giugno 2022;
CONSIDERATO che il perdurare degli effetti della pandemia da "Covid-19" ha comportato per tutte le Regioni beneficiarie un significativo rallentamento delle attività progettuali previste nell'ambito degli interventi finanziati, soprattutto nell'erogazione dei servizi in presenza;
CONSIDERATO, altresì, che le risorse aggiuntive destinate all'implementazione degli interventi finanziati sono state attribuite alle Regioni beneficiarie solo nel terzo quadrimestre del 2021;
CONSIDERATO che, per le ragioni suddette, l'ulteriore proroga temporale consentirebbe a tutte le Regioni beneficiarie di poter massimizzare e valorizzare gli interventi realizzati sul territorio, anche al fine di creare continuità in vista della fase di avvio della programmazione comunitaria 2021-2027;
CONSIDERATO, inoltre, che essendo l'Avviso n.2/2018 riservato alle Regioni, le decisioni assunte ad integrazione di quanto originariamente stabilito assicurano alle stesse parità di trattamento;
RITENUTO, pertanto, opportuno estendere fino al 31 ottobre 2022, il termine finale delle attività dei progetti in corso di attuazione nell'ambito dell'Avviso n. 2/2018;
DECRETA
Roma, 7 marzo 2022
L'AUTORITÀ DELEGATA Tatiana Esposito