Premesso
- che la Dichiarazione Universale dei Diritti umani firmata a Parigi il 10 dicembre 1948 , stabilisce, all'articolo 1, che "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali. in dignità e diritti";
- che la Convenzione Internazionale sull?eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1965 impegna gli Stati parte a portare avanti, con tutti i mezzi adeguati e senza indugio, una politica di eliminazione della discriminazione razziale in tutte le sue forme;
- che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità fatta a New York il 13 dicembre 2006 sottolinea, tra i vari princìpi, l'importanza di azioni per riequilibrare i profondi svantaggi sociali delle persone con disabilità e promuovere la loro partecipazione nella sfera civile, politica, economica, sociale e culturale, con pari opportunità;
- che la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (CEDAW), adottata nel 1979 dall'Assemblea Generale delle "Nazioni Unite", definisce la discriminazione contro le donne ogni distinzione, esclusione o restrizione, sulla base del sesso, che ha l'effetto o lo scopo di compromettere o annullare il riconoscimento, il godimento o l'esercizio, da parte delle donne, a prescindere dal loro stato Civile, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale, civile o in qualsiasi altro campo;
- che la Dichiarazione sull?eliminazione di tutte le forme d'intolleranza e di discriminazione fondate sulla religione o il credo, adottata dall'Assemblea Generale dell'ONU il 25 novembre 1981 impegna gli Stati parte ad adottare misure fondamentali in tutti i campi della vita Civile, economica, politica, sociale e culturale; che l'articolo 3, primo comma, della Costituzione stabilisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali;
- che il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel rispetto dei princìpi sopra richiamati svolge funzioni inerenti la promozione ed il coordinamento delle politiche dei diritti della persona, delle pari opportunità, della parità di trattamento e pone in essere azioni positive volte a prevenire ogni forma e causa di discriminazione basata sul sesso, razza, origine etnica, religione o convinzioni, disabilità, età o orientamento sessuale;
- che dal 1966 opera in Italia l'Istituto di autodisciplina Pubblicitaria con lo scopo di affermare una comunicazione sempre più onesta, veritiera, corretta attraverso l'applicazione del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, di seguito indicato "Codice";
- che secondo l'art. 9 del Codice la comunicazione commerciale non deve contenere affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morali o tali che, secondo il gusto e la sensibilità dei consumatori debbano ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti;
- che secondo l'articolo 10 del suddetto Codice la comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose. Essa deve rispettare la dignità della persona in tutte le sue forme ed espressioni e deve evitare ogni forma di discriminazione, compresa quella di genere;
- considerata la proficua collaborazione posta in essere, sin dal 2011, tra le Parti del presente Protocollo al fine di vigilare ed intervenire su una corretta rappresentazione dell'immagine femminile nelle comunicazioni commerciali;
- ritenuto opportuno garantire che la comunicazione commerciale sia rispettosa del principio di pari opportunità e del principio di non discriminazione;
- che è convinzione di entrambe le parti che l'effettività e l'efficacia delle sanzioni autodisciplinari dipendano anche dalla tempestività della loro applicazione, con particolare riferimento all?inibitoria della comunicazione giudicata illecita;
convengono guanto segue:
Roma, 2 febbraio 2015
Il Capo del Dipartimento per le pari opportunità: Cons. Ermenegilda Siniscalchi
Il Presidente: Giorgio Floridia